È il momento del riposo, dopo il pranzo, un atto tipico
degli spagnoli.
L’ora in cui normalmente si usa
fare la siesta è tra le 14 e le 17.30. Inoltre, a Salamanca, come nel resto
delle altre città spagnole, certi negozi chiudono in questo intervallo di
tempo. Soprattutto perché sono le ore in cui è usanza pranzare.
È di comune usanza associare il
fatto che gli spagnoli facciano una siesta come simbolo che non hanno voglia di
lavorare. Pero, in realtà, stanno realizzando una giornata divisa in 4 ore per
la mattina e altre 4 ore per il pomeriggio, incluse altre occasioni.
Quindi in totale stanno facendo 8 ore diarie.
Però, da
Gennaio del 2006, per mantenere la integrazione europea, abolirono la siesta ai
funzionari. E è per questo, che in città come Madrid e Barcellona hanno
solamente un breve riposo per il pranzo mantenendo un orario intensivo.
Si dice che
l’attività produttiva dell’essere umano stia aumentando durante il giorno fino
a raggiungere i suoi livelli più alti a mezzogiorno. E dopo, tra le 14 e le 15
diminuisce.
Successivamente,
intorno alle 16 del pomeriggio risale, mantenendosi attiva per varie ore.
Alla fine della
giornata, inizia a scendere progressivamente fino a raggiungere i suoi livelli
minimi dopo le due e le tre della notte, momento in cui l’essere umano riposa.
Personalmente, penso che la “siesta” è un atto che
fa buon uso della costruzione del corpo umano.
Serve a recuperare la fatica accumulata durante la
giornata ed aumentare il rendimento del lavoro per poter continuare con il
resto dell’attività diaria.
Favorisce una
vità sana per il corpo e lo spirito.
Noriko,
tirocinante di Tia Tula.
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